Come la sostenibilità sta cambiando il settore energetico

Il futuro dell’energia: come la sostenibilità sta cambiando il settore energetico

February 15, 2023


Quando parliamo di sostenibilità ambientale parliamo di tutte le attività, sia micro che macro, che possiamo mettere in atto per ridurre il nostro impatto sul pianeta terra.

C’è però un ambito in cui la discussione sulle modalità di questa riduzione è particolarmente accesa: il settore energetico.

Il modo in cui produciamo, conserviamo e usiamo l’energia che ci serve ogni giorno è da decenni al centro del dibattito politico, anche se solo negli ultimi anni lo è stato con modalità più sistematiche e concrete.

Se pensiamo che l’uso dei combustibili fossili è tra le principali cause del riscaldamento globale, è subito chiaro che, non potendo smettere di utilizzare l’energia, dobbiamo certamente capire come consumare meno, come conservarla e quali fonti alternative utilizzare.

L’argomento è enorme e non abbiamo di certo la pretesa di riuscire a parlarne approfonditamente in un solo blog post, ma quello che proveremo a fare oggi è una panoramica introduttiva dei modi in cui il settore energetico si stia impegnando a diventare più sostenibile e su come ognuno di noi possa contribuire a questo importante obiettivo.

Energia da fonti rinnovabili: come ci stiamo muovendo

Una delle principali fonti di energia pulita (e anche quella di cui si sente parlare più spesso) è quella proveniente da fonti rinnovabili.

Con la tecnologia solare in continua evoluzione, è diventato sempre più conveniente e accessibile per le famiglie e le aziende installare gli ormai famosi pannelli per generare energia. Rinnovabile però non significa solo “solare”. Le altre fonti di energia pulita, utilizzate più a livello industriale, comprendono anche l’energia eolica, l’idroelettrica (non sempre), la geotermica e le biomasse.

Ma come siamo messi con l’utilizzo delle rinnovabili? Secondo quanto diffuso dalla Commissione Europea a gennaio di quest’anno, il 22% dell’energia consumata nel 2021 proveniva da fonti rinnovabili.

Se pensiamo che l’obiettivo UE è attualmente fissato per il 2030 al 32% (direttiva 2018/2001 dell’11 dicembre 2018 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili) ci accorgiamo facilmente come la quota registrata nel 2021 sia ancora ben al di sotto del target.

Va anche ricordato che la Commissione, con il piano REPowerEU del 2022, ha proposto una modifica alla direttiva sulle energie rinnovabili, portando l’obiettivo per il 2030 al 45%.

Questo impegno da parte delle governance dei vari Paesi dell’UE è certamente importante, ma bisogna tenere conto del grosso limite di queste fonti di energia sostenibile: essendo per loro natura legate, per esempio, agli agenti atmosferici, non sono in grado di fornire un’energia stabile e prevedibile. Possiamo quindi definirle ad intermittenza.

Stoccaggio dell’energia: la tecnologia chiave per il futuro

Proprio alla stabilità e alla prevedibilità dell’energia si lega un aspetto molto importante come quello della sua conservazione.

Lo stoccaggio consiste nell’accumulare l’energia prodotta da fonti rinnovabili (come solare e eolico) per poi utilizzarla quando necessario. Ci sono diverse tecnologie di stoccaggio disponibili, da quelle per uso domestico come le batterie al litio, a quelli per uso commerciale e industriale, come quelle agli ioni di ferro-fosfato, oltre ai sistemi di accumulo idroelettrici, per lo stoccaggio dell’energia su larga scala.  

L’incremento delle fonti rinnovabili e la decarbonizzazione dell’economia richiederà una maggiore capacità di stoccaggio dell’energia, per gestire le fluttuazioni della produzione da rinnovabili, sia per i momenti in cui il sole non splende e il vento non soffia, sia, al contrario, per l’eccesso di energia che si accumula con questi sistemi, per evitare quindi che vada sprecata.

Inoltre, con lo sviluppo di nuove tecnologie di batterie sempre più efficienti, economiche e con una maggiore capacità, si prevede che l’utilizzo dello stoccaggio dell’energia diventerà sempre più diffuso e importante per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Attualmente non è ancora possibile stoccare abbastanza energia per alimentare una città grande quanto Roma, solo con le tecnologie di stoccaggio esistenti. La buona notizia è che ci sono già alcuni progetti in corso, che mirano a sviluppare sistemi di stoccaggio dell’energia su larga scala per alimentare città e comunità.

Ad esempio, già nel 2019, l’ENEL ha avviato un progetto pilota per la creazione di un sistema di stoccaggio energetico su larga scala a Roma. Il progetto prevede l’utilizzo di batterie al litio per accumulare l’energia prodotta da fonti rinnovabili, come solare e eolico, e fornirla alla rete elettrica locale quando necessario.

I sistemi di accumulo di energia stanno iniziando a prendere piede anche a livello di singola abitazione: le batterie domestiche stanno diventando sempre più comuni, permettendo di accumulare l’energia in eccesso prodotta da pannelli solari domestici e utilizzarla ad esempio durante le ore di punta, quando i prezzi dell’energia sono più alti o durante le ore notturne.

Energia nucleare: il green che non ti aspetti

Veniamo adesso a una fonte che accende (è proprio il caso di dirlo) il dibattito: il nucleare.

Quella che chiamiamo comunemente “energia nucleare” è il processo che permette di generare elettricità dall’energia liberata dalla reazione nucleare, da elementi come l’uranio o il plutonio.

Perché utilizzare un processo delicato come il nucleare? La risposta è semplice: perché offre molti vantaggi. Il primo tra questi è, ovviamente, che il suo processo di generazione non comporta emissioni di gas serra come CO2 e metano, responsabili del cambiamento climatico.

È inoltre una fonte ad alto rendimento, poiché una piccola quantità di combustibile nucleare può produrre molta energia. È stabile e prevedibile, dal momento che i reattori nucleari possono essere accesi e spenti a volontà e funzionano in modo continuo per lunghi periodi di tempo.

Per quanto riguarda la sicurezza, i reattori nucleari attuali sono progettati per evitare incidenti come quello di Chernobyl o Fukushima. Sono stati sviluppati sistemi di sicurezza che impediscono la fusione del nocciolo, sistemi di raffreddamento affidabili, barriere di contenimento più robuste e procedure di sicurezza rigorose per proteggere il personale e la comunità circostante.

Tra i contro citati da chi non vede di buon occhio questa fonte di energia c’è la questione della gestione delle scorie. Cosa si intende? 

Il combustibile nucleare (il materiale fissile che viene posto nel nocciolo di un reattore nucleare al fine di produrre elettricità tramite il calore generato dalla fissione nucleare) contiene isotopi di uranio. Durante questo processo di fissione vengono prodotte anche scorie radioattive (materiale di scarto che non può essere riutilizzato), che possono rappresentare un problema di sicurezza e di gestione ambientale.

Va però sottolineato che nei reattori nucleari moderni, il combustibile nucleare utilizzato ha una vita utile più breve rispetto a quello utilizzato in passato, cioè diventa meno efficiente per generare energia elettrica e deve essere sostituito con nuovo combustibile.

Queste sostituzioni più frequenti fanno sì che si producano meno scorie radioattive rispetto ai vecchi reattori. 

Grazie ai progressi tecnologici del settore dell’energia nucleare, possiamo considerarla una fonte di energia pulita ed efficiente che, se utilizzata con attenzione, può aiutare a rispondere alle esigenze energetiche in modo sostenibile.

Efficienza energetica: iniziamo da noi

La sostenibilità ambientale nel settore energetico però non riguarda solo aspetti industriali come la creazione e la conservazione dell’elettricità, ma anche quello che è l’aspetto più vicino a noi, ovvero la riduzione dei consumi energetici.

Migliorando l’efficienza energetica, infatti, le famiglie e le aziende possono ridurre i propri consumi e risparmiare denaro sulla bolletta dell’elettricità.

Ci sono molte azioni semplici che ciascuno di noi può intraprendere per aumentare l’efficienza energetica in casa.

Ad esempio, l’utilizzo di apparecchiature elettroniche a basso consumo, che può ridurre il consumo di energia elettrica fino al 75%. O la scelta di luci a LED, che consumano meno energia rispetto alle lampadine tradizionali. Ricordiamo anche di scegliere cicli Eco per lavatrici e lavastoviglie e di non lasciare sempre in carica PC e telefoni.

L’installazione di un termostato intelligente permette di controllare e regolare la temperatura della casa in modo più efficiente, riducendo così il consumo di energia per il riscaldamento e il raffreddamento.

Anche realizzare un buon isolamento termico della casa è molto importante perché se la casa mantiene meglio il calore durante i mesi invernali e rimane più fresca durante i mesi estivi, avremo meno necessità di utilizzare i sistemi di riscaldamento e raffreddamento.

Come abbiamo visto insieme oggi, tanto può essere fatto. La sostenibilità ambientale nel settore energetico è un tema fondamentale per il nostro pianeta e le sfide che comporta sono complesse. Ma siamo convinti che sviluppando (e condividendo) una maggiore consapevolezza, sia possibile affrontarle e creare insieme un futuro sostenibile.


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